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Le balle dei Mercianò Bros


Fantasmagorica sparata di Antonio Marcianò in questo post, che più che un articolo sembra una favola, tanto è fantasioso e assurdo.

’O professore afferma che:

La televisione indonesiana ha riportato che il 7 aprile scorso un velivolo, dotato di un dispositivo per l’erogazione di sostanze chimiche velenose, è precipitato in una zona residenziale con edifici in costruzione a Ciputat, nella parte occidentale dell'isola di Giava.
[...]
La troupe televisiva, giunta sul luogo dell'incidente, luogo che è stato delimitato in fretta e furia, ha riportato che gli agenti di polizia sono rimasti sorpresi, quando hanno constatato che il velivolo era privo di contrassegni identificativi. In fotografie pubblicate su una rivista, i contrassegni sono comparsi miracolosamente.

Perché Zret non ci dice subito da dove aveva ricavato la presunta notizia, come trasparenza e rispetto nei confronti dei lettori pretenderebbero?

Facile, perché neanche lui sapeva da dove diavolo saltasse fuori, men che meno ne poteva conoscere i particolari: qualcuno (tali Red Cloud ed Edostar, a giudicare dai ringraziamenti) lo aveva edotto sul fatto che un aeroplano senza passeggeri era caduto in Indonesia e ’o professore ci ha ricamato sopra la storia del «tanker chimico».
Evidentemente secondo Zret (alias Ptah nel forum di Focus) vale l’equazione «aereo» uguale a «bestione dell’aria», da cui «aereo senza passeggeri» uguale a «tanker militare che sparge scie chimiche», come accenna appunto nella discussione su Focus.

Alla fine, i componenti del «dinamico duo» si sono peritati di aggiungere nel loro “articolo” un link esplicativo, ma solo dopo che scie-nziato si era dato da fare per trovarne uno serio alla notizia (qui).
Notizia che è stata distorta comunque, ça va sans dire, da ’o professore e ’o comandante: la verità è che l’incidente riguardava un Cessna 172 impegnato in un volo di addestramento, mentre secondo la surretizia interpretazione elucubrata a posteriori dai Marcianò Bros, l’aereo realmente caduto sarebbe un altro, poi sostituito con una carcassa di Cessna (caduto chissà dove e senza che nessuno se ne accorgesse, mesi prima).

A questo punto si rende necessario sottolineare un concetto: le persone oneste ammettono tranquillamente l’errore commesso in buona fede, ma i ciarlatani difendono sino al ridicolo ed oltre le menzogne che propalano.
Ecco perché parlo di «balle» dei Marcianò e non di semplici errori: perché i due autoproclamatisi guru della Sacra Setta delle Scie Chimiche non hanno assolutamente mai confessato di aver detto una sciocchezza, preferendo mille volte esibirsi in spettacolari quanto acrobatiche arrampicate sugli specchi pur di non ammettere l’eventuale sbaglio, convinti come sono che il loro pubblico sia costituito da boccaloni pronti a bersi di tutto.

In questo caso abbiamo un Cessna 172, cioè un aeroplano di questo tipo, precipitato durante un volo di addestramento: per forza aveva solo tre persone a bordo, quante volete che ce ne stiano su un velivolo minuscolo come quello?
Sarebbero quelli i «tanker chimici» di cui gli sciachimisti si riempiono tanto la bocca? E le tonnellate di robaccia che spargerebbero in giro sotto forma di «scie chimiche», dove caspita sarebbero stivate?

Ancora una volta i due fratelloni imbroglioni non hanno fatto eccezione nel dimostrarsi ciarlatani: infatti Straker, anziché ammettere l’abbaglio del fratello, è partito lancia in resta in suo soccorso, con un’altra sparata peggiore della precedente, che aggiunge farsa alla farsa e cioè, come anticipato, che secondo loro l’aereo precipitato sarebbe sicuramente stato un tanker irroratore, sostituito «magicamente» con la carcassa di un Cessna.

«Magicamente» perché, come si possa far sparire in quattro e quattr’otto un gigante di sessanta e passa metri per altrettanti, sotto gli occhi di tutti senza che nessuno se ne accorgesse e mettere al suo posto un aeroplano di poco più di otto metri come un Cessna 172, ’o comandante è troppo pudico per rivelarcelo: probabilmente in cuor suo si culla al pensiero di un bel teletrasporto alieno seguito da una delle più classiche sparaflashate dei famigerati Men in Black indonesiani, per far dimenticare il tutto ai vari testimoni.

In compenso ci rivela il «ferreo» (è proprio il caso di dirlo) ragionamento che lo ha portato a questa conclusione sbalorditiva: i rottami presentavano macchie bruno-rossastre e quelle macchie non potevano essere altro che ruggine di mesi addietro (qui, oltre che nel delirante «articolo» già citato).

Avete letto bene, ruggine.

Il pensiero che quelle macchie possano essere di terriccio, visto che l’aereo si è abbattuto sul nudo terreno, non lo sfiora nemmeno o più probabilmente lo sfiora ma lui preferisce ignorarlo: Rosario Marcianò, sedicente «appassionato di aeronautica», non ha la minima remora ad affermare che secondo lui gli aeroplani si costruiscono col ferro, probabilmente perché tale materiale è notoriamente leggero e, appunto, refrattario agli agenti atmosferici come l’umidità.

Ah, i bei vecchi tempi in cui gli aerei li costruivano in ghisa...


Il bizzarro italiano d’o professore


’O comandante Straker non si smentisce proprio mai, così come ’o professore Zret.

Hanno infatti scritto, ritenendolo così importante da inserirlo come link fisso nella pagina principale di uno dei loro blog dedicati alle “scie chimiche”, un “articolo” in cui si denuncerebbero presunte «contraddizioni» degli organi ufficiali (qui e qui):

Nella puntata di "Rebus: questioni di conoscenza", andata in onda il 23 novembre 2007 e trattante l'argomento "Scie chimiche", Claudio Eminente (Responsabile E.N.A.C.), interrogato sulla questione, contraddice la teoria delle "contrails" imputabili all'aumento del traffico aereo civile. Ma allora...

...ma allora Rosario e Antonio Marcianò non si stuferanno mai di raccontare balle, né di prendere per dei perfetti deficienti i loro lettori con le loro assurdità sulle “scie chimiche”.

Già, perché Eminente dice giustamente (e i due allegri imbroglioni lo riportano, autodebunkandosi clamorosamente come nel caso dei mitici «elicotteri neri») che la formazione delle contrail non dipende dall’aumento del traffico aereo, ma è il loro aumentato numero ad essere conseguenza di ciò, come assolutamente logico e lapalissiano (il grassetto è mio):

Diciamo che, ehm, sinceramente non capisco il commento, comunque, quello che si può dire è che:
a) i cosiddetti contrails, cioè le scie di condensazione, non sono collegate con un aumento del trasporto pubblico, ma ovviamente sono legate a un fenomeno chimico e fisico che è la combustione, e quindi la formazione di gas di scarico, e le condizioni atmosferiche in cui questi gas di scarico vanno a interferire. E questo è irrilevante ovviamente col fatto che ci sia un aumento, se non per un aumento del numero di scie di condensazione...

Più chiaro e più semplice di così...

Ora, che ’o comandante e ’o professore non riescano a capire concetti semplici come «aerosol» e «materiale biologico aerodisperso», tacciandoli per oscuri tecnicismi, volutamente usati dagli scienziati del CNR per risultare incomprensibili ai non addetti ai lavori (come raccontato nell’apposito articolo), è già abbastanza indicativo del fatto che i due in italiano siano alquanto scarsini (almeno così si dipingono con le loro uscite o forse sono obnubilati per le troppe “scie chimiche”), ma che non riescano a capire la differenza tra «formazione delle contrail» e «numero delle contrail» le batte proprio tutte: davvero, non è credibile che la loro ignoranza nella nostra lingua sia così abissale, anche considerato che uno dei due è pagato per insegnarla in un liceo.

L’alternativa è una sola: se non ci sono, ci fanno, cioè ci marciano alla grande, travisando bellamente e platealmente ogni singola affermazione altrui per i propri loschi fini propagandistici riguardo le solite “scie chimiche”.


Le balle dei Marcianò Bros


Uno dei mantra preferiti d’o comandante è quella che lui chiama la «definizione FAA delle contrail», che ripeteva ossessivamente (questo, questo, questo, questo, questo e questo sono solo alcuni esempi):

Secondo definizione FAA, una Contrail si forma sopra i 9000 metri, a temperature minori di -40° C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%.

Dopo averla tanto ribadita, però, all’improvviso Straker comincia a fornirne versioni diverse come questa (qui e qui):

Le scie di condensa si formano a quote superiori ai 9.000 metri, valori di umidità superiori al 72% e temperature inferiori a -41° Celsius.

o come quest’altra (qui):

Le scie di condensa, infatti, si formano a quote superiori agli 8.000 metri, valori di umidità superiori al 72% e temperature inferiori a -41° Celsius.

Andando su uno dei blog dei fratelli Marcianò (http://www.sciechimiche-zret.blogspot.com/), ci si accorge che la cosiddetta “definizione FAA” è ancora cambiata:

Secondo definizione FAA, una Contrail si forma sopra i 8000 metri, a temperature minori di -40° C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%.

Scusate il bisticcio di parole, ma per definizione, in ambito scientifico una definizione è rigorosa, precisa e non cambia, un pezzo qua e uno là, a seconda di come gira allo scrivente: quindi che razza di definizione sarebbe, se si trasforma continuamente?

Facile, è una “definizione” farlocca, inventata di sana pianta da Straker, o da chi per lui, per sostenere la panzana delle «scie chimiche»: non esiste traccia da nessuna parte di una “definizione” del genere rilasciata dalla FAA, né da nessun altro, per il semplice fatto che una “definizione” del genere è una castroneria colossale.
Siamo quindi di fronte ad una balla nella balla.

Ma andiamo con ordine.

La faccenda puzza di bufala lontano un miglio già a partire dal fatto che venga tirata in mezzo la FAA, che è la Federal Aviation Administration cioè l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense incaricata di regolare e sovrintendere ogni aspetto riguardante l’aviazione civile. Insomma, è un ente amministrativo e proprio non si capisce che cosa un ente del genere dovrebbe entrarci con una presunta “definizione delle contrail”: voglio dire, voi ce lo vedete, chessò, il PRA che si mette a dare “definizioni” sul come e perché, d'inverno, dallo scappamento delle auto esce del fumo bianco (che non è altro che vapore)? Appunto.

A seguire: che quella definizione sia stata inventata dai Marcianò, o al massimo da loro scopiazzata da qualche sito complottista senza verificarne l’autenticità, è comprovato dal fatto che dietro richiesta di maggiori precisazioni, ’o comandante fa orecchie da mercante e non si degna neppure lontanamente di citare il link, o la pubblicazione precisi, da cui quella «definizione» sarebbe tratta: gig_geranius, un utente di sciechimiche.org, provò in illo tempore a chiedere lumi a tal proposito (qui e successivamente qui):

Sucsate se mi permetto ragazzi ma leggo di cose che sono piuttosto disinformazione..

Non sono un esperto in materia ma mi sto' documentando e parlando con gente che lo è (nei forum di chimica, aeronautica, meteo, ecc..) e questa
frase (che purtroppo in passato ho scritto anche io) non è corretta, ovvero
solo sopra i 9000 m, solo dal 70% in su di umidità relativa e solo dai -40C° in giù possono essere contrails.

E una dichiarazione molto imprecisa..

Ciao Straker,
questa frase l'ho letta e riportata io stesso in passato.. ho cercato di trovarla sul sito della FAA ma non ci sono riuscito..

e non credo (dovrei trovare l'articolo originale) che questa frase sia l'esatta traduzione dall'inglese ma mi sembra un po'
l'interpretazione di una cosa letta e compresa a proprio modo.
A volte basta una parola per cambiare il senso della frase.

Ovviamente ritratto il tutto se trovo l'articolo o se qualcuno me lo può segnalare.

ottenendo come unico risultato quello di essere bannato per «lesa maestà», avendo osato dubitare della parola dell'auto-proclamatosi Sommo Guru della Sacra Setta delle Scie Chimiche Rosario Marcianò.

Riguardo invece il fatto che la presunta “definizione FAA” sia priva di ogni fondamento, basta consultare un qualsiasi studio serio fatto sulle contrail: che ci siano quote minime o umidità relative minime al di sotto delle quali le scie di condensazione non possono assolutamente formarsi è, semplicemente, una stupidaggine.

Le variabili che condizionano la formazione delle scie di condensa rilasciate dai motori (che ne esistono anche di altri tipi) sono una moltitudine, in quanto abbiamo una miscela di gas, particolato e vapore che esce dai motori e che si mescola con l’aria atmosferica. Perciò vanno presi in considerazione:
  • pressione, temperatura e umidità relativa della miscela uscente dai motori
  • pressione, temperatura e umidità relativa dell’atmosfera
  • tipo, quantità e dimensione del particolato, in quanto le particelle da cui è costituito possono comportarsi da eccellenti nuclei di aggregazione per le molecole d’acqua
Inoltre tutti questi parametri non vanno considerati uno ad uno separatamente, bensì tutti contemporaneamente e in reciproca correlazione: per tutti questi motivi non ha alcun senso pretendere di dare una formuletta magica con solo tre valori e per di più valori considerati in modo assoluto e indipendente l’uno dall’altro.
Volendo ci si può limitare a considerare i valori di pressione, temperatura e umidità dell’atmosfera presenti al passaggio dell’aereo trascurando tutto il resto, nel qual caso però, ovviamente, non si possono fare calcoli precisi ma solo previsioni, più o meno precise che però di certo non saranno mai accurate al 100%: tra questi parametri, quello più vincolante è la temperatura atmosferica, che deve essere comunque abbastanza rigida, ma non ci sono né pressioni né umidità relative atmosferiche minime, né temperature massime assolute al di là delle quali è del tutto impossibile il verificarsi di una contrail.

Per rendersene conto, è sufficiente consultare un grafico di Appleman esteso fino alla superficie terrestre (la pressione di 1000 hPa è quella atmosferica a livello del mare, RH è l’umidità relativa che può andare dallo 0 al 100%), che gli sciachimisti trattano come fosse Vangelo infallibile da quando ne sono venuti a conoscenza, invece dello strumento previsionale impreciso che realmente è (RH sta per Relative Humidity, cioè Umidità Relativa, e come si vede va dallo 0% al 100%)):



Il perché le scie di condensazione si possono formare anche con un’umidità relativa dell’atmosfera dello 0% è semplice: da ogni motore esce più o meno un litro di acqua al secondo, sotto forma di vapore, che è una quantità non indifferente. Se la temperatura atmosferica è abbastanza bassa, esso può benissimo condensare e ghiacciare, formando le caratteristiche scie.
Naturalmente non bisogna confondere la formazione con la persistenza: la scia si può benissimo formare con umidità atmosferica nulla, ma poi ci metterà ben poco tempo ad evaporare e affinché ci sia persistenza l’umidità deve essere sicuramente molto più elevata dello 0%.

Inoltre, negli studi scientifici accurati e non semplicemente divulgativi, la quota come parametro da tenere in considerazione non compare proprio, visto che non avrebbe alcun senso farlo: certamente pressione e temperatura atmosferiche tendono entrambe a diminuire all’aumentare dell’altitudine, ma non in modo preciso e sempre identico ovunque, quindi ad una data quota non corrisponderanno mai univocamente una precisa pressione ed una precisa temperatura, sempre quelle e sempre uguali a se stesse, dipendendo queste ultime da una miriade di altre variabili (luogo, periodo dell’anno, condizioni atmosferiche come fronti di aria calda o fredda, fronti di alta o di bassa pressione, venti e correnti in quota, ecc. ecc. ecc.).

Logico che, abbassandosi la temperatura atmosferica al crescere della quota ed essendo essa il parametro più vincolante nelle previsioni, facendo un discorso generale e molto semplificato, si potrà dire che solitamente alle nostre latitudini le scie di condensa dei motori si formano ad alta quota, come riportato dalla NASA in questa pagina divulgativa, quindi non rigorosamente precisa nei particolari (il grassetto è mio):

Contrails only form at very high altitudes (usually above 8 km) where the air is extremely cold (less than -40 degrees C)

Le scie di condensazione si formano solo ad altitudini molto elevate (solitamente oltre gli 8 km, dove l'aria è estremamente fredda (sotto i -40°C).

il che non significa nel modo più assoluto che le scie di condensa formate dai motori non si possono mai formare sotto gli 8000 metri, altro che «scie chimiche».

Notate come nella precedente descrizione che riguarda la formazione delle contrail, di un minimo di umidità relativa necessaria non si parla affatto, dato che, come già detto, le contrail possono benissimo formarsi anche a RH dello 0%.

Il pezzo della “definizione” farlocca della FAA che parla dell’umidità relativa, proviene quasi certamente da quest’altra pagina della NASA, o una similare, dove si dice (grassetti miei):

The red line (dash-double dot line) in the Appleman chart shows at what humidities contrails can persist (usually between 60% and 70% relative humidity)

La linea rossa (linea con tratti e doppi puntini) nel grafico di Appleman mostra a quali umidità le scie di condensazione possono persistere (solitamente tra il 60% e il 70% di umidità relativa)

Quindi, come già accennato, un’umidità relativa elevata è ritenuta necessaria per la persistenza ma non per la formazione, delle contrail.

Quanto elevata?

Anche in questo caso non si può dare un valore certo e preciso in assoluto. A fare da discriminante è l’RHI (Relative Humidity of Ice) cioè l'umidità relativa rispetto al ghiaccio, che è diversa dall’RH, cioè l’umidità relativa rispetto all’acqua: l’RHI deve essere superiore al 100% affinché i cristalli di ghiaccio che formano le scie di condensazione non evaporino in breve tempo e le contrail persistano.
La RHI si può convertire in RH (tot RHI uguale a tot RH) ma non in modo univoco, cioè una RHI del 100% si traduce in valori in RH che vanno, in dipendenza di temperatura e pressione, più o meno tra una RH del 60% e una del 70%.
La linea rossa tratteggiata nella figura presente nella pagina che ho linkato rappresenta, appunto, una RH variabile tra il 60% e il 70% (cioè la RHI del 100%): solo per RH maggiori di quelle indicate dalla linea rossa, si prevede persistenza.

Insomma, gli sciachimisti hanno fatto un gran minestrone tra le due descrizioni generiche, e distinte, riguardanti la formazione e la persistenza delle scie di condensazione, ricavandone un’unica presunta “definizione” riguardante la formazione: “definizione” del tutto sballata e che, semplicemente, nessuno si è mai sognato di dare in un testo scientifico rigoroso, e non divulgativo.


Come concludere se non riconoscendo a ’o comandante Rosario Marcianò e a ’o professore Antonio Marcianò, che con questa balla al quadrato, hanno proprio superato se stessi.


Aggiornamento (28/12/2007)


La «definizione» citata è stata appena modificata sulla pagina principale dei blog dei Marcianò Bros in (il grassetto è mio):

una Contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%.

Bene, allora mi leggono e mi permetto di dar loro un consiglio: forza ragazzi, ancora un piccolo sforzo e ci siete.
Togliete il riferimento alla FAA che non si è mai sognata di dare una definizione simile, trasformate quel «circa» in un «di solito» (che in italiano significano due cose diverse e ’o professore dovrebbe saperlo), eliminate la cavolata riguardo l’umidità relativa minima per la formazione e quella riguardo una temperatura massima assoluta slegata dagli altri paramentri, così almeno vi avvicinerete a qualcosa che assomigli alla lontana ad una descrizione (da non confondersi con definizione) decente.

Mini-aggiornamento (16/02/2008)
Pia illusione, la mia: ’o professore insiste nel diffondere la balla della «definizione FAA» farlocca (qui) e anzi va sempre peggiorando nelle fesserie che scrive, dato che adesso a sentire lui dovrebbero essere rarissime proprio tutte le contrail, non solo quelle persistenti.
Ricordo che il cavallo di battaglia degli sciachimisti è sempre stato che sono le scie persistenti ad essere sospette perché, secondo loro, rarissime (falso anche questo), ora scopriamo che lo sono tutte, per partito preso. Non solo, l’altro cavallo di battaglia era che le »scie chimiche« sarebbero tali in quanto troppo basse, non oltre i 4000 metri, per essere naturali, e ora si scopre che secondo loro sono chimiche anche le scie alte.
Anzi, a sentire i fratelli Marcianò sono tanker chimici, anzi addirittura droni, solo perché nelle immagini notoriamente riprese da cani dei due fratelli non si vedono i finestrini di un aereo ripreso dal basso a chilometri di distanza (bella forza, i finestrini sono sulla parte superiore e sono molto piccoli), anche gli aerei che di scie non ne rilasciano proprio (qui): chiaro ora perché parlo di Sacra Setta delle Scie Chimiche e di convincimenti fideistici e fanatici da parte di adepti e autoproclamatisi guru?


Aggiornamento bis (09/03/2008)


Altro giro, altra assurdità paranoica. La nuova versione dei Marcianò Bros consiste nell’affermare che i PDF della FAA contenenti la definizione di contrail su cui si sono fissati, c’erano ma sono spariti, ad opera, indovinate un po’ di chi? Ma di quei “fascisti” della NASA, ovvio:

[...]
La N.A.S.A. infatti, a seguito della marea di domande imbarazzanti su quelle scie che sfregiano i cieli, ha dovuto correre ai ripari, prima facendo sparire i documenti PDF della F.A.A., i quali spiegavano correttamente i paramentri di formazione delle contrails, poi sostituendoli con le sue personali spiegazioni ben poco tecniche e sin troppo evasive. Tutte queste informazioni sono ora unificate e tutti i documenti messi a disposizione dai diversi enti sono identici. Nulla si trova di precedente alla data di revisione fascista dell'ente spaziale.
[...]

By Blogger :: Straker ::, at 09 marzo, 2008 20:29

Visto che in praticamente tutti i siti sciachimisti mondiali viene riportata quella definizione farlocca, dobbiamo presumere che il mondo fosse pieno zeppo di sciachimisti che erano in possesso di quei PDF e dei link da dove scaricarli: li avranno scaricati per consultarli e ricavarne quella definizione, o no? O è così oppure i gestori dei suddetti siti sciachimisti se la scopiazzavano a vicenda senza che mai nessuno si sia preso la briga di verificarla.
Quindi dobbiamo altresì presumere che i Men in Black della NASA siano entrati nelle case di chiunque avesse scaricato i fantomatici PDF della FAA per cancellarli dai loro computer (insieme ad ogni prova della loro esistenza, link e tutto) e questo in tutto il mondo.
In più hanno dovuto sparaflashare chiunque li avesse mai visti, ’sti benedetti PDF fantasma, che nessuno se li ricorda.
Nessuno tranne gli sciachimisti, che sono gli unici ad essere certi della loro pregressa esistenza: ne consegue che quei geni onnipotenti, e fascisti, della NASA hanno fatto sparaflashare tutti quelli che al mondo avevano visti i PDF incriminati, tutti tranne gli sciachimisti che poi sono proprio coloro a cui i complottatori li volevano nascondere...


Genesi in diretta di una farloccata


A questo punto una persona normale, che non conosce per esperienza diretta un certo tipo di fanatismo, potrebbe anche chiedersi: va bene che qualcuno può aver capito e riassunto male delle frasi lette in giro sulla formazione delle contrail, creando così una “definizione” farlocca, però è mai possibile che essa sia stata riportata così acriticamente in migliaia di siti nel mondo, senza che nessuno la verificasse? È mai possibile che tante persone siano convinte di avere visto i documenti che contenevano quella “definizione”, tanto da esporsi al ridicolo facendo affermazioni tipo che tutti i documenti presenti in rete che la riguardavano siano stati fatti sparire e/o cambiati e nessuno che abbia copia dei presunti originali?

Possibilissimo, anche se affinché ciò avvenga ci vuole un misto non indifferente di ignoranza, presunzione, megalomania e paranoia terminale, caratteristiche che accomunano, purtroppo per loro, ben più di un compoottista.

Ecco come funziona, più o meno:
  1. qualcuno legge qualcosa di un argomento di cui è totalmente a digiuno, capendo fischi per fiaschi (non si sa quanto volontariamente) e, pensando di aver scoperto chissà che, la riporta da qualche parte;
  2. una o più persone, ignoranti nel campo come lo scopritore dello “scoop”, ne capiscono quanto lui, cioè niente (oppure capiscono solo quello che vogliono capire), e la prendono per buona, magari distorcendola ancora un pochettino per adeguarla ai propri preconcetti;
  3. la “scoperta”, così travisata, diventa appetibile proprio perché è strumentale ai pregiudizi di molti, quindi viene riportata pari pari in ogni dove, senza che nessuno si preoccupi di controllare l’originale;
  4. passano settimane, magari mesi o anni, prima che qualcuno si accorga che i documenti originali dicono tutt’altro e informi del fatto chi riporta, acriticamente, quella notizia sballata;
  5. però a forza di ripeterla a pappagallo per tanto tempo, chi la considerava corretta continua a considerarla tale e anche il primo divulgatore si è probabilmente convinto che lui aveva capito benissimo quello che aveva letto e c'era scritto proprio come diceva lui;
  6. quando vengono mostrati i documenti originali che dicono tutt’altro, pur di non ammettere di aver preso un abbaglio per tanto tempo, moltissimi preferiscono inventarsi che quel documento deve essere falso, che l’originale è stato fatto sparire e sostituito con quello, cioè inventarsi e credere all’inverosimile piuttosto che ammettere di aver sbagliato.
Si tratta di una specie di allucinazione collettiva, che parte da un bias cognitivo di conferma e termina con la necessità di re-inventarsi i ricordi per annullare una dolorosa (per l’autostima) dissonanza cognitiva: ovvio che parlo degli adepti in buona fede, certi auto-nominatisi guru i ricordi li hanno chiarissimi ma mentono scientemente riguardo ad essi.

Per chi ancora fosse scettico sul fatto che certe leggende possano iniziare così, per poi diffondersi a macchia d’olio in mezzo mondo, ecco un siparietto che esemplifica perfettamente quello che ho descritto (i grassetti sono miei, gli errori di battitura e gli strafalcioni grammaticali sono degli originali):

il miglior metodo per nascondere qualcosa e' metterla sotto il naso di tutti.

("calcolo scientifico") di dove spruzzano , cioe le previsioni meteo sulle scie chimiche.

"Contrail Formation Forecast"

http://www-angler.larc.nasa.gov/cgi-bin/site/showdoc?docid=33&cmd=forecast

Ma la piu' bella e' questa.

Relative humidity values above 80% are good indicators of contrails in the new RUC data. You can use any pressure level , but the large values may be too warm for contrail formation.


By Blogger marzio, at 23 aprile, 2009 21:51

Il che significa che un’elevata umidità relativa è un buon indicatore di presenza di contrail.
Logico: se la temperatura è abbastanza bassa, le contrail si formano anche a RH dello 0%, persistono a partire da RH più o meno del 60%, quindi con un RH superiore all'80% è certamente facile che ci siano, anche se di sicuro non è una condizione sufficiente né tanto meno è una condizione necessaria. E come viene recepita questra str...aordinaria “scoperta” da ’o comandante e decerebrati al seguito?

Marzio, ho capito bene? Il documento NASA indica come fattore determinante per le contrails valori di umidità superiori all'80%?

By Blogger Straker, at 23 aprile, 2009 22:25


Si Straker, hai capito bene.

By Blogger mike, at 23 aprile, 2009 22:29


Se le cose stanno così abbiamo un documento N.A.S.A. (documento ufficiale) che contraddice uanto sino ad ora affermato sui blogs di Attivissimo e soci (vedi ultimime affermazioni dei disinformatori alla conferenza di Milano). Ciò sarebbe veramente un bel colpo!

By Blogger Straker, at 23 aprile, 2009 22:35

Insomma, un asino che chiede conferma ad un ciuco e poi, con il beneplacito di un mulo, pensa di aver trovato chissà quale sconvolgente rivelazione: in tre che sono non hanno capito mezza parola di quello che hanno letto, ma credono di avere fatto la scoperta del secolo, e vai di pacche sulle spalle a vicenda.

Se Rosario Marcianò se ne esce con un “articolo” contenente questa “rivelazione” completamente sconvolgente (nel senso che viene da ed è destinata a dei completi sconvolti), sicuro come l’oro che quando qualcuno gli spiegherà il perché e il percome di boiata trattasi, comincerà a delirare che esistevano documenti della NASA che affermavano che una umidità relativa dell'80 % è necessaria per la formazione delle contrail e che quei “fascisti” della NASA li hanno fatti sparire appena lui ne è venuto a conoscenza, terrorizzati dalla sua sagacia, per poi sostituirli con altri che dicono cose diverse (il tutto, ça va sans dire, straparlando anche di riscrittura orwelliana della scienza).
E a questo punto, dopo esserselo ripetuto così tante volte, probabilmente ne sarà davvero convinto, insomma sarà la prima vittima della sua stessa ciarlateneria...


...e la farsa continua, inarrestabile e sempre più demenziale.


Il bizzarro italiano d’o professore


Non c’è niente da fare, secondo gli ineffabili fratelli Marcianò al mondo sono tutti cretini tranne loro e i loro sodali, i nemici giurati delle «scie chimiche»: tanto cretini che, secondo i due, i malvagi artefici dell’Iper Mega Ultra Giga Complottone Totale e Globale delle suddette «scie chimiche» (che a questo punto diventano scie comiche), sono così orgogliosi delle loro malefatte da sentirsi in obbligo di spifferarle continuamente ai quattro venti.

Nel caso in questione, secondo ’o professore, è il CNR che ammetterebbe «l’esistenza delle scie chimico-biologiche», come annunciato in pompa magna, con tanto di triplice punto esclamativo (qui e qui).

Evidentemente i Marcianò considerano irrimediabilmente idioti, oltre che i malefici complottatori intrinsicamente incapaci di starsene zitti, anche i fruitori dei loro blog, visto che basta leggere il testo del CNR incriminato per accorgersi che si parla di tutt’altro, e cioè dello studio, teorico e tramite modelli fisico-matematici, del clima e dell’atmosfera, considerando tutti i vari processi che avvengono al suo interno: che scellerati, quelli del CNR, a cercare di approfondire certi argomenti blasfemi!

Ad inquietare Straker e Zret paiono essere in particolar modo le espressioni «aerosol» e «materiale biologico aerodisperso», che i due traducono più o meno come «schifezze chimiche e agenti biologici sparsi volontariamente da aeroplani ergo scie chimiche».

Ma insomma, ’sti due si danno arie di grandi esperti di meteorologia e poi non sanno che, in meteorologia appunto, con «aerosol» si intende un qualsiasi composto da particelle e corpuscoli, allo stato liquido o solido, che siano in sospensione all’interno dell’atmosfera (ivi compresi nuvole, nebbia, fumo e pulviscolo atmosferico)?
E per quanto riguarda il «materiale biologico aerodisperso», possibile che non abbiano mai sentito parlare di polline o di spore diffuse dal vento?

Inoltre, è mai possibile che un tizio che insegna italiano in un liceo, non sappia consultare un vocabolario tecnico per chiarirsi le idee su termini che evidentemente non padroneggia decentemente?
Tanta è smaccata l’ignoranza dimostrata in materia che vien da chiedersi: ’o professore davvero non conosce concetti così lapalissiani, oppure scientemente finge di non capire per motivi di bieca propaganda?


Aggiornamento

Dopo questo “articolo” (qui e qui) di chiarimento d’o professore sulla faccenda, l’unica cosa chiarita al di là di ogni dubbio è che la risposta alla domanda posta non può che essere:
Antonio Marcianò non solo non vuole capire, ma preferisce esibirsi in spettacolari arrampicate sugli specchi pur di non ammettere di aver preso una colossale cantonata.

In più, continua imperterrito a scrivere come se si rivolgesse a dei perfetti imbecilli: forse sarà convinto che ormai le «scie chimiche» abbiano compiuto il loro lavoro di rincitrullimento su tutta la popolazione mondiale.

Vediamo giusto qualche perla di Zret, direttamente dal suo allucinato post:

il vocabolo aerosol, come riportato da qualsiasi dizionario, possiede diverse accezioni:

1) TS fis., dispersione in un gas di particelle liquide o solide
2a) TS med., sospensione finemente nebulizzata di un farmaco in soluzione acquosa o oleosa,
somministrata per inalazione nella terapia delle affezioni respiratorie
2b) CO apparecchio per praticare l’aerosolterapia
3a) TS industr., liquido da nebulizzare conservato sotto pressione in appositi contenitori
3b) CO estens., confezione spray

Come si vede, l'accezione 3a si attaglia ad una dispersione di una sostanza in qualsiasi medium.

Ma che caspita di professore di italiano è, uno che non sa leggere un dizionario? L’abbreviazione TS sta per «tecnico-specialistico» (marca d’uso del «De Mauro Paravia on-line», da cui è stata copincollata da Zret la definizione di «aerosol»), quindi, visto che il termine citato è presente in un documento che parla di fisica dell’atmosfera, l’accezione giusta da considerare è la prima (TS fis.) e non certo quella che più aggrada per distorcere a proprio uso e consumo le affermazioni altrui: ma è davvero così difficile da capire per un professore liceale?

E più avanti:

Il prefissoide “aero” (dal greco aer, aria), infatti, si riferisce sia a tutto ciò che ha connessione con l’aria, ma è anche elemento linguistico collegato agli aerei, come in parole quali "aeroporto", "aeroclub", "aerocisterna" etc.

Ancora? Allora evidentemente per ’o professore, è davvero impresa ardua capire che quel trattato riguarda la fisica dell’atmosfera, non l’aeronautica, e che quindi il prefisso «aero» è senza dubbio riferito all’aria e non agli aeroplani.
Francamente, quando frequentavo il liceo io, i professori erano molto più svegli e preparati del nostro Antonio Marcianò: a meno che ci marci anzichenò.

Ma i tentativi di stuprare la lingua italiana per i propri porci comodi, non sono finiti:

In questo caso i negatori del fenomeno chemtrails asseriscono che l'espressione “materiale biologico aerodisperso” si riferisce a normalissimi pollini che sono presenti in atmosfera. Nondimeno questa interpretazione è veramente capziosa.
In primo luogo, infatti, il verbo “aerodisperso” è un participio passato passivo che sembra indicare un'azione subita da un materiale biologico e non pare essere un riferimento a pollini di piante che, naturalmente, si diffondono nell'aria per mezzo del vento.

Infatti, caro il nostro professore, infatti: il polline non svolazza motu proprio in quanto fornito di ali, ma appunto perché subisce l’azione del vento, che lo disperde.
Incredibile come certa gente, pur di non ammettere di aver detto una sciocchezza, si inventi sciocchezze ancor più clamorose per difendere l’indifendibile, e abbia pure la faccia tosta colossale di dire che sarebbero gli altri, a fare interpretazioni capziose.

Non ancora soddisfatto, Zret insiste nel cercare di introdurre altre forzature lessicali:

Ancora più esplicita è l'espressione successiva, ossia "immissione, trasporto e diffusione, interazione con altro materiale particolato". Ora, non è impossibile immaginare che a qualche agente naturale si confacciano azioni come l'"immissione, il trasporto, la diffusione, l’interazione con altro materiale particolato", ma, quelli riportati (soprattutto "immissione" e "trasporto"), sono sostantivi che possono evocare anche una precisa attività basata su varie operazioni, tra cui appunto la deliberata diffusione in atmosfera di sostanze biologiche.

cioè, in altre parole, tra due possibili interpretazioni è senz’altro giusta la più bislacca e completamente fuori contesto, solo perché lo dice lui, quello che non sa consultare decentemente un dizionario…

E ancora:

Sono questioni semantiche piuttosto sottili: d’altronde non ci si può aspettare che le istituzioni ammettano, apertis verbis, di compiere distruttive azioni chimiche e biologiche.

Qualcuno dovrebbe avvertire Zret che il modo migliore di mantenere un segreto è di non parlarne, anziché farne seppur velati accenni su internet, a disposizione di cani e porci.
E già che ci siamo, quel qualcuno dovrebbe informare ’o professore che nel mondo reale, al contrario di quello che accade nei romanzi di fantaspionaggio di serie Z in cui sembra convinto di vivere, i cattivoni di turno non sono così idioti da farsi belli spargendo volontariamente indizi ovunque per prendersi gioco dell’eroe destinato a sconfiggerli.

Si prosegue per la serie «spariamo un’altra balla di dimensioni ciclopiche, che tanto ormai, una più, una meno»:

Eppure, tra le righe di molti documenti del C.N.R., a volte in modo neanche tanto sibillino, si possono leggere cenni ad irrorazioni chimiche et similia.

Certo, come no: basta dare alle parole il significato distorto che si vuole, invece di quello corretto nel contesto dello scritto, come Zret sta facendo da ben due “articoli”.

Per poi finire in bellezza:

Esaminando il linguaggio irto di tecnicismi (talvolta arbitrari), di eufemismi, di circonlocuzioni... si può quindi evincere la vera natura degli "studi" promossi dal C.N.R. Come il latinorum di don Abbondio non può ingannare Renzo più di tanto, così le espressioni cifrate e fumose di certi "ricercatori" possono confondere ed irretire solo dei completi ed "attivissimi" sprovveduti.

Quindi per ’o professore risulta strano che in una pubblicazione tecnico-scientifica siano presenti dei tecnicismi, ritenendola una cosa davvero incredibile, ai limiti dell’oltraggio.

Si badi bene che, a sentire Zret, se lui non capisce tali tecnicismi, non è una sua lacuna che potrebbe colmare semplicemente avendo l’umiltà di informarsi su ciò che non conosce della materia, invece di pretendere di trattarla dall’alto del nulla, niente affatto: sarebbero gli studiosi ad esprimersi volontariamente in modo arcano per non farsi capire e chi, al contrario suo, comprende perfettamente la materia, viene dipinto da ’o professore come uno «sprovveduto» che si fa «confondere ed irretire».
Signore e signori, benvenuti nel mirabolante mondo alla rovescia secondo Antonio Marcianò, mondo in cui chi conosce e padroneggia a fondo gli argomenti trattati è un sempliciotto mentre chi ne è completamente a digiuno e leggendone prende continuamente fischi per fiaschi, è un genio che ha capito tutto di tutto nella, e della, vita.


In conclusione, ciò che dovrebbe far riflettere chi ancora dà credito a certi figuri, è appunto che Zret, nella sua smisurata boria, piuttosto che informarsi sul significato di ciò che non conosce, preferisca fare disquisizioni semantiche senza senso, estrapolando bellamente le parole dal contesto in cui sono usate, con l’evidente scopo di travisare completamente il significato degli scritti altrui ad esclusivo beneficio delle proprie tesi preconcette e prive di sostanza su ’ste benedette «scie chimiche»: come detto trattasi, né più né meno, di biechi metodi di propaganda.

Che personcina intellettualmente onesta, ’o professore


Le bastardate d’o comandante


Saimon, detto anche Saimon* (per gli intimi «Saimonconlasterisco», «Saimonotamargine» o anche «arLecchino» per la sua mania di scrivere in millemila colori unita al suo servilismo nei confronti di Straker), è uno degli adepti della Sacra Setta delle Scie Chimiche più ferventi ed attivi, almeno sul forum di Focus.
Ama raccontare di sé (anche se nessuno glielo ha chiesto) di essere studente di ingegneria: purtroppo per lui, dietro richiesta non ha mai saputo portare mezzo calcolo a sostegno delle proprie affermazioni, dimostrando più volte di padroneggiare matematica e fisica giusto come potrebbe farlo un quindicenne dai risultati scolastici non troppo brillanti, tanto per usare un eufemismo.
A conferma di tale impressione, Saimon discute anche come un adolescente in preda agli ormoni, infarcendo i suoi interventi con insulti da taverna di ordine sessuale e da buon teen-ager convinto di essere il più furbo tra gli esseri umani e ribelle contro il mondo intero, ha abbracciato con entusiasmo la bufala delle scie chimiche, cosa che soddisfa entrambe le summenzionate esigenze adolescenziali.

Con ancora più entusiasmo, ai limiti dell’infatuazione, si è affidato completamente a ’o comandante, idolatrandolo senza remore e difendendolo aprioristicamente a spada tratta anche di fronte all’indifendibile: si veda ad esempio la balla del Daily Mail, riguardo la quale Saimon ha strenuamente preso le parti di Straker, per poi ammettere candidamente di non averci capito niente di tutta la faccenda (un sunto delle posizioni, molto poco ragionate ma in compenso molto appassionate, espresse a riguardo da Saimon si può trovare qui nell’intervento di scie-nziato).
Tanto si fidava del suo amato comandante che gli ha affidato ciecamente e completamente la gestione del proprio blog su Blogger:

http://chemtrails-reports.blogspot.com

O meglio ex-blog, ora scomparso, come si può verificare provando a raggiungerlo.

Sì perché il povero Saimon, non dimentichiamolo, ragiona e si comporta come un quindicenne frustrato, quindi è soprattutto un animale gregario, senza idee originali proprie e completamente in balìa del branco.
Così quando su sciechimiche.org si sono ribellati alle continue offese di Straker nei confronti di chi non gli dà subito ed assolutamente ragione su tutto (vedere vicenda del morbo di Morgellon), Saimon, in un apprezzabile (ma purtroppo rarissimo) sprazzo di lucidità, ha deciso di cancellare dal proprio blog gli articoli riguardanti il succitato morbo.

Però il sedicente studente di ingegneria, alle lezioni di informatica che si tengono al primo anno di facoltà, deve aver saltato quella su come cliccare un pulsante, quindi si è trovato nell’impossibilità pratica di premere su «Elimina» per togliere dal proprio blog i post incriminati.

L’ingenuo, fidandosi ancora una volta e nonostante tutte le riprove del contrario, della buona fede d’o comandante, gli si è allora rivolto pregandolo di eliminare gli articoli indesiderati: indovinate cosa gli ha combinato Straker?

Gli ha messo il muso e gli ha cancellato tutto il blog, come un indignato Saimon denuncia pubblicamente su sciechimiche.org (per chi, al contrario di Saimon, sa come si fa, cliccare sull’immagine per ingrandirla):




Che tristezza: un uomo fatto e finito, ormai vicino al mezzo secolo di vita come è Rosario Marcianò, che fa di certi dispetti, che definire da moccioso viziato è fargli un complimento…


Le balle dei Marcianò Bros


Come ogni buon complottista DOC, gli ineffabili fratelli Marcianò non possono limitarsi a credere ad un complottone mondiale e globale alla volta ma si sentono in obbligo di sostenere che ne esistano almeno mille, uno più inverosimile e pazzesco dell’altro e ognuno a sostegno e a riprova degli altri, dal signoraggio ai rettiliani, dalle abduction da parte degli alieni al Nuovo Ordine Mondiale: non si potevano quindi far scappare l’ipotesi di complotto dei mitici «elicotteri neri», un must per gli aficionados di cospirazioni assortite, che non poteva assolutamente mancare nel complottone delle “scie chimiche”.

A sentire loro ne svolazzano a sciami un po’ ovunque, come spiegano in questo “articolo” (qui e qui), dove, udite, udite, ci mostrano un’immagine da loro ripresa di uno di questi misteriosissimi “elicotteri neri” che sorvolerebbero indefessi il cielo di Sanremo:




C’è solo un “piccolo” particolare: quella è un’immagine ripresa da cani, sottoesposta e in controluce e quindi basta aumentarne l’esposizione e la luminosità per accorgersi di ciò che essa in realtà ritrae. Ed eccolo qui il misteriosissimo «elicottero nero»:




Altro che nero: è bianco ed è un comune AB-412HB Grifone della Agusta Bell, in forza alle Fiamme Gialle.
Capirai che scienza (o che incapacità) ci vuole per scattare una foto in controluce e far apparire come nero un qualsiasi oggetto: faccio un omaggio ai Marcianò, ecco una foto chiarissima di un “misterioso aereo nero senza segni identificativi nei cieli australiani”.

Dovremmo forse credere che Straker e Zret, che passano le giornate a fare filmati e fotografie al cielo, dopo anni di tale attività non sappiano ancora cosa siano l’esposizione e il controluce, nonché come effettuare delle riprese poco poco decenti?
Dovremmo forse credere che abitando da decenni a Sanremo, ancora non si siano accorti che essa è una località costiera, a ridosso di Alpi e Appennini e per di più non distante dal confine francese, quindi un posto dove vedere elicotteri della Guardia di Finanza, e di altre forze di polizia, è uno spettacolo abbastanza frequente?

Già solo queste due considerazioni bastano per accorgersi che i due, fedeli al loro cognome, ci marciano non poco nel cercare di far passare per misteriosi degli eventi che tali non sono affatto per sostenere la loro ridicola teoria delle «scie chimiche».

A rafforzare la certezza che ’o comandante e ’o professore mentano nella piena consapevolezza di farlo, il fatto che, nonostante questa faccenda dell’elicottero che tanto misterioso non è sia già stata illustrata da AcarSterminator almeno dal primo Agosto 2007, Straker e Zret continuano imperterriti ancora adesso a ripetere la baggianata degli “elicotteri neri”, portando sempre e solo quella foto come “prova”.

E non mi si venga a dire che solo perché quella foto rappresenta un normalissimo elicottero della GdF, questo non significa che i fantomatici “elicotteri neri” non infestino realmente i cieli di Sanremo: se così fosse in tutti questi mesi i Marcianò Bros avrebbero avuto agio di riprenderne qualcuno in modo chiaro e inequivocabile, e invece, come detto, sono ancora ridotti a spacciare per «elicottero nero» quell’AB-412 ripreso in maniera scandalosamente scadente.

Per finire, ciliegina sulla torta, Rosario è così arguto da postare interventi in cui si autodebunka clamorosamente da solo, come questo: a quanto pare è convinto che quelli a cui si rivolge con post simili, siano tutti o ciechi o idioti.


Aggiornamento

’O comandante e ’o professore, in uno dei loro soliti tentativi di intorbidire le acque (qui e qui), si sono messi a fare confusione, non è dato sapere quanto involontariamente, tra tal Drofnala (che non ho il piacere di conoscere) e me, attribuendomi affermazioni espresse, appunto, da Drofnala.

In special modo i Marcianò scrivono che io avrei parlato di un elicottero dei Vigili del Fuoco (falso, ho scritto e soprattutto mostrato chiaramente che trattasi di velivolo della Guardia di Finanza) e che l’avrei accusati di aver manipolato l’immagine incriminata (altra balla, ho scritto che era ripresa da cani, non che era manipolata).

Mettiamo bene in chiaro una cosa: io non faccio accuse di contraffazione a vanvera e parlo di raggiri e di balle solo quando posso dimostrarlo, fatti alla mano.

Nel caso in questione, non avendone le prove, non ho mai sostenuto che Straker e Zret abbiano messo mano al filmato: ho espresso la certezza che, senz’ombra di dubbio, hanno cercato di manipolare la realtà, spacciando per «elicottero nero» ciò che è tutt’altro, come ampiamente esemplificato.
Il palese tentativo di maneggio risiede nel fatto, come già ho avuto modo di scrivere e come ribadisco, che non è possibile che, dopo centinaia di ore di girato, ’o comandante e ’o professore ancora non sappiano cosa siano esposizione e controluce e soprattutto che ancora non siano in grado di effettuare delle riprese poco poco decenti, se solo lo volessero: nessuno al mondo è così impedito.
Oppure Rosario e Antonio lo sono, anzi pretendono di esserlo?

Detto ciò, pare che quello che roda ai Marcianò Bros sia che in quell’obbrobrio di fermo-immagine non si riesca a leggere la sigla identificativa dell’elicottero: bella forza, ma che pretese assurde sono? Riprendono un elicottero bianco in maniera così scandalosamente scadente da farlo apparire praticamente nero e poi vorrebbero pure leggere chiaramente le scritte (quelle sì nere, e che comunque si intravedono nell’immagine schiarita) sulla fiancata? Già che ci siamo, perché non si meravigliano del fatto che non si riesca a vedere bene in faccia il pilota e non si riesca a leggerne la targhetta sulla sua tuta? Sarà mica un elicottero radiocomandato?

Mini-aggiornamento
La farsa continua qui.


I taroccamenti dei Marcianò Bros


Uno dei cavalli di battaglia degli Auto Proclamatisi Sommi Guru della Sacra Setta delle Scie Chimiche, Straker e Zret, che tirano fuori ad ogni piè sospinto (come ad esempio qui, qui, qui e qui), è un servizio della rete tedesca RTL dove un meteorologo, Karsten Brandt, sembrerebbe parlare di “scie chimiche”:





Accidenti, se ne parla un meteorologo, qualcosa di vero dovrà pur esserci in questa faccenda delle “scie chimiche”…

…oppure no?

La risposta, prevedibilmente, è: no, non c’è niente di vero.

E il perché è presto detto: Brandt non parla affatto di “scie chimiche”, non le nomina nemmeno, che il servizio tratti di “scie chimiche” è una menzogna bella e buona inventata da Rosario Marcianò, coadiuvato dal fratello Antonio.
Infatti alla fine del video, sottotitolato e messo in rete da Straker con l’altro suo pseudonimo nicscics, viene evidenziato che la traduzione è di un certo ALEXY.

Vediamo quindi qual è la traduzione originariamente fornita da ALEXY, prima che i Marcianò ci mettessero le mani: la traduzione originale si trova qui, proprio sul forum di sciechimiche.org.

Mini-aggiornamento
Com'è abitudine inveterata delle persone poco inclini al confronto onesto, anche questa volta i sostenitori della teoria delle “scie chimiche” si sono premurati di nascondere ben bene le tracce delle loro malefatte, e ora il link che ho fornito al loro sito non funziona più, se non per gli utenti registrati. Conoscendo i loro sistemi abituali però mi sono premurato di congelare la pagina in questione (qui), nonché di fare uno screen-shot del post incriminato.
Eccolo (cliccare su di esso per ingrandirlo):



Notate niente di diverso tra la traduzione di ALEXY e i sottotitoli inseriti da Straker?

Per i più distratti, ecco un sunto, che mette in luce distorsioni e manipolazioni, a partire da quelle introdotte dall’autore del servizio per arrivare a quelle del traduttore, sino a quelle definitivamente fuorvianti d’o comandante e d’o professore.

Il meteorologo Karsten Brandt, come spiegato, non fa il minimo accenno a presunte “scie chimiche” ma fa riferimento al Düppel, affermando di averne misurate (misurazioni che peraltro non fornisce) quantità elevate, superiori a quelle dichiarate, sparse dall’aviazione tedesca durante un’esercitazione svoltasi ai confini tra Germania e Olanda.
E già qui inizia il valzer delle forzature, nel caso specifico da parte dell’autore del servizio: la preoccupazione di Brandt (e quella di Johannes Remmel, il rappresentante del Verdi tedeschi intervistato poco dopo) riguarda il possibile inquinamento ambientale dovuto a un uso eccessivo di Düppel, ed entrambi non fanno cenno a modificazioni climatiche, concetto che viene inserito a forza appunto dall’autore del servizio nei commenti della voce narrante e nelle scritte in sovraimpressione, con evidenti intenti di spettacolarizzazione.


Ma cos’è questo “inquietante” Düppel (o chaff in inglese) di cui stiamo parlando? Ce lo spiega proprio ALEXY nel suo intervento su sciechimiche.org che ho mostrato:

la parola Düppel (Dueppel) che non avevo mai sentito in quanto termine tecnico militare, indica un sistema di disturbo per radar, fatto di finissime strisce di carta stagnola o di fini polveri di carbonio rilasciate nell´atmosfera, atte a riflettere il segnale radar e creare una falsa eco. Era una strategia gia´ ideata nella 2° guerra mondiale e nella guerra fredda e non si sa sia stata utilizzata o meno.

Quindi niente di misterioso o super-segreto (è tecnica ben nota e sviluppata sessant’anni fa), viene usato solo molto occasionalmente e in zone limitate per delle esercitazioni (non certo sparso ogni giorno da flotte di aerei militari e/o civili che solcano i cieli di mezzo mondo come sostengono i fissati delle “scie chimiche”) e non può nel modo più assoluto modificare il clima o il tempo atmosferico.

Subito dopo ancora ALEXY scrive (e qui si inserisce la manipolazione del traduttore):

Per comodita´ Düppel la si puo´ tradurre come scia

In effetti è molto comodo per poter ingannare chi visiona il video, dato che il Düppel non viene rilasciato sotto forma di scia ma viene sparato dagli aerei in modo da formare una sorta di nuvola che funga da falso bersaglio e che serve appunto a nascondere l'aereo impedendone l'individuazione: sarebbe alquanto stupido spargerlo come scia che segue l'aeroplano, ché in questo modo sarebbe un aiuto per i radar nemici invece che un impedimento, in quanto basterebbe loro seguire la scia per individuare con sicurezza il velivolo da abbattere.

Inoltre, dopo essere stato rilasciato, il Düppel è ben visibile dai radar (e ci mancherebbe, dato che serve a confonderli e accecarli), ma completamente invisibile a occhio nudo, tanto che il fenomeno in questione venne ribattezzato come il «Mistero delle nubi fantasma» (vedere l’Aggiornamento in fondo a questo post).

Come se non bastasse questo primo ed evidente travisamento del traduttore, Straker e Zret iniziano a fare le loro, di manipolazioni, e ben più pesanti, tipo (riporto solo le principali ed eclatanti):
  • traduzione di ALEXY (parla Brandt): scie [in realtà Düppel], contenenti polveri finissime a base di plastica ricoperte di metallo
    manipolazione dei Marcianò Bros nei sottotitoli (-1:35): scie chimiche contenenti polveri finissime a base di polimeri e di metalli

  • traduzione di ALEXY (scritta in sovrimpressione nell’originale): Le registrazioni (=registri militari) riportano emissioni limitate di scie [in realtà Düppel]
    manipolazione dei Marcianò Bros nei sottotitoli (-1:25): Le registrazioni riportano emissioni di scie chimiche a quote basse

  • traduzione di ALEXY (voce narrante): Negli Stati Uniti si protesta da parecchio tempo per queste tecniche militari
    manipolazione dei Marcianò Bros nei sottotitoli (-1:16): Negli Stati Uniti si susseguono proteste da molti anni, contro queste operazioni militari
Per finire alla grande, ’o comandante e ’o professore, non contenti del castello di menzogne che hanno edificato ad uso e consumo dei gonzi nostrani, hanno voluto rendere internazionale la loro fama di contaballe, traducendo in inglese la loro opera di disinformazione e propaganda mendace, di cui vanno tanto fieri (o meglio facendo tradurre, che il grande esperto d’o compiutér Rosario Marcianò l’inglese non lo mastica quasi per niente e come faccia, con questa enorme lacuna, a combinare qualcosa di professionale in campo informatico è un mistero ancora irrisolto). Naturalmente su sciechimiche.org gli adepti della Sacra Setta delle Scie Chimiche, ben lungi dal far notare a Straker e Zret le notevoli e fondamentali discrepanze tra la traduzione e le scritte in sovrimpressione, che stravolgono completamente il senso del filmato, li hanno elogiati e applauditi: ottusità galoppante, cecità selettiva inconscia tipica dei fanatici o complicità col disonesto comportamento dei loro Auto Proclamatosi Guru?


Aggiornamento


Ho recuperato qualche link che ricostruisce la vicenda, compresa l'interrogazione fatta dai Verdi tedeschi in merito alle cosiddette nubi fantasma, cosiddette proprio perché, come avevo accennato, venivano rilevate dagli impulsi radar ma non nel visibile, cioè erano completamente invisibili sia ad occhio nudo che nelle foto satellitari: trovate l’interrogazione, completa di risposta, qui in lingua originale, mentre la traduzione in italiano si trova qui.[1] Detta molto semplicemente, l’ipotesi dello chaff è stata subito avanzata da Brandt, ma quello che non lo convinceva era il fatto che queste nubi sembravano esageratamente enormi e quindi pensava che per crearle si fossero dovute utilizzare tonnellate e tonnellate di materiale, con l’impiego di centinaia di aerei: comprensibile quindi la preoccupazione del meteorologo e dei Verdi per un possibile, massiccio, inquinamento ambientale. Nella risposta all’interrogazione, il Ministero della Difesa ammise tranquillamente l’uso di Düppel durante un’esercitazione svoltasi poco prima dell’apparizione della “nuvola fantasma”, ma non in quantità così spropositate da occupare una così vasta area, da qui il sospetto di operazioni clandestine, sempre da parte di Brandt e dei Verdi:

Dopo una indagine sulle rilevazioni radar della Luftwaffe, venne stabilito che, alla fine di marzo 2006, nella notte tra il 22 e il 23 marzo 2006, circa un’ora prima della manifestazione del fenomeno fu lanciata un’esercitazione di battaglia aerea nello spazio aereo della Bassa Sassonia. Le rilevazioni attestano che in quell’occasione furono usate solo piccole quantità di materiale schermante Düppel, il quale si dissolse in circa un’ora e dieci minuti.

Le parole chiave per comprendere il tutto sono che le nubi fantasma sembravano enormi, tanto che anche nell’interrogazione si specifica «una nuvola della dimensione apparente di 400 chilometri». La spiegazione è, come spesso accade, più semplice di quanto possa apparire con un esame superficiale, ed è stata fornita in questo articolo su Spiegel OnLine[2] (traduzione in italiano qui) e si può riassume in due punti:
  • innanzi tutto lo chaff compie egregiamente il proprio dovere, cioè crea una forte eco nei radar, anche se in piccole quantità;
  • inoltre durante quella misurazione i radar vennero usati alla massima sensibilità.
Ogni pixel dell’immagine radar corrispondeva ad un’aerea di quattro per quattro chilometri e non è affatto detto che tale area fosse completamente intrisa di chaff, bastandone anche una piccola quantità per far “illuminare” tutta l’area: insomma la nuvola apparve molto più grande e massiccia rispetto alla realtà, ed è stato stimato che sarebbero bastati dai 2,7 ai 270 chilogrammi di chaff per ottenere quell’effetto, cioè tranquillamente il carico di un singolo aereo, senza tirare in ballo misteriose e complicatissime operazioni segrete in stile SPECTRE. Questa esperienza dovrebbe insegnare una cosa ben precisa agli sciachimisti, anche se ci spero poco vista la loro refrattarietà alla logica: le operazioni di cui vaneggiano sono semplicemente impensabili, tra le altre cose, anche per il semplice fatto che eventuali stranezze vengono immediatamente notate dai meteorologi, i quali, nel caso, non se ne stanno certo zitti. Idem dicasi per piloti e controllori di volo: se davvero esistessero migliaia e migliaia di velivoli non identificati che scorazzano per i cieli di mezzo mondo, verrebbero notati e denunciati in un tempo assai breve. Per concludere, giusto per non lasciare adito a dubbi sul fatto che Brandt non abbia mai voluto riferirsi alle cosiddette “scie chimiche”, e che anzi le consideri come un’ipotesi abbastanza risibile, leggiamo cosa scrive nelle sue FAQ sulle nubi fantasma (qui in lingua originale e qui la traduzione):

Si tratta di “scie chimiche”? In molti siti Internet si discute appassionatamente sul fatto che degli aerei possano spargere prodotti chimici e in questo modo, a scelta, possano agire sul buco dell’ozono oppure assicurare agli USA (a chi, se no?...) il dominio “meteorologico” sul mondo. Secondo questa teoria del complotto, ciò accadrebbe non saltuariamente su scala sperimentale, ma in modo regolare, su scala mondiale e soprattutto anche sulla Germania. I prodotti chimici dispersi lascerebbero nel cielo tracce bianco-grigie. Non si tratterebbe di di normali scie di condensazione, le “scie chimiche” avrebbero un aspetto diverso e si comporterebbero anche in modo diverso. Un aspetto interessante di questa teoria del complotto: chiunque può vedere le scie, chiunque può sentirsi minacciato, ma nessun cittadino (normale) le può prelevare o esaminare. In Internet vengono presentate fotografie di varie scie, che lasciano in cielo “insoliti” disegni. Per chi non è esperto nel campo, appare già strano a prima vista che le scie di condensazione restino in cielo per molte ore, mentre il giorno dopo scompaiono in pochi minuti. Tuttavia questi “fenomeni” sono facilmente spiegabili in termini di umidità atmosferica e correnti aeree. Naturalmente non possiamo nemmeno escludere con sicurezza che un aereo abbia disperso prodotti chimici nell’atmosfera. Ma lo stato di salute delle persone esclude che questo avvenga in modo regolare e nella misura sostenuta dai teorici del complotto: per un tale complotto mondiale dovrebbero essere impiegati non solo centinaia, migliaia di piloti statunitensi, ma anche scienziati, autorità tedesche, ecc. ecc. Qual è la probabilità che un così gran numero di persone resti nell’ombra? Appunto.


Aggiornamento bis


Ho appena scoperto un’altra conferma di quanto i fratelli Marcianò siano contafrottole volontari e campioni mondiali nella specialità «rigiramento della frittata acrobatico», cioè questo post, dove troviamo scritto (grassetti miei):

Gli scalcinati disinformatori, per tentare di confutare l’evidenza delle chemtrails, affermano che le scie osservate in varie occasioni sono chaff: è un’altra penosa bugia. Lo chaff è molto diverso da una scia tossica, rilasciata da aerei militari, ma anche da velivoli all’apparenza civili, da droni, da aerei modificati in modo da essere adatti all’irrorazione di veleni nella biosfera. Lo chaff è usato durante le esercitazioni militari e nei teatri di guerra e non in quasi tutti i cieli del pianeta e 365 giorni l’anno, a differenza delle scie venefiche.

Quindi, ricapitolando, Rosario e Antonio:
  • sanno benissimo che lo chaff è qualcosa che non assomiglia nemmeno lontanamente a quelle che loro descrivono come “scie chimiche” e che viene usato solo nelle esercitazioni e nei teatri di guerra, non certo in tutto il mondo, a tutte le ore e tutto l’anno, come avevo già spiegato io;
  • ciò nonostante hanno spacciato un servizio sullo chaff come servizio sulle presunte “scie chimiche”;
  • ciliegina sulla torta, hanno l’immane faccia tosta, loro, proprio loro che sono gli autori del taroccamento, di accusare gli altri di essere disinformatori che dicono «penose bugie», confondendo surrettiziamente le fantomatiche “scie chimiche” con lo chaff.
Ma in due che sono, uno specchio che sia uno, non riescono a procurarselo?


Aggiornamento ter


Finalmente, dopo SOLO due anni abbondanti, il duo di terrazzinari sanremese sembra aver quasi capito che i vari meteorologi tedeschi parlavano di chaff e non di scie chimiche. Dal blog dei due fratelloni imbroglioni infatti leggiamo (qui):

Come fu appurato in seguito, erano scie generate da aerei militari che avevano rilasciato enormi quantità di chaff (fibre di alluminio impiegate per confondere i radar), nell’ambito di un’esercitazione che sia la N.A.T.O. sia le Forze aeree tedesche negarono di aver mai compiuto, contro ogni evidenza.

Sottolineo il quasi per tre motivi.

Innanzi tutto perché l'esercito tedesco non ha negato proprio per nulla di aver compiuto esercitazioni con lo chaff, esercitazioni che come visto il Ministro della Difesa tedesco ha tranquillamente ammesso.

In seconda battuta non riescono proprio a ficcarsi in testa che lo chaff non ha alcuna possibilità di essere usato per manipolare il clima.

Terzo, ancora sfugge loro un particolare fondamentale: lo chaff e altamente riflettente per le onde radar, visto e considerato che è fatto apposta per tale scopo, cioè confondere i radar facendo apparire loro un'enorme nube che nasconde i veri bersagli, il tutto utilizzandone poche decine di chili al massimo e non certo tonnellate come sostiene il banfer-team sanremese. Ora la domanda sorge spontanea: quanti anni ci vorranno ancora prima che comprendano anche questi tre semplicissimi concetti? Fossi in voi non tratterrei il fiato nell'attesa...

  1. Tutte le traduzioni sono a cura di Camillo Franchini, che ringrazio per l’aiuto.
  2. Articolo segnalatomi da markogts nei commenti a questo post: grazie anche a lui, naturalmente


La Sacra Setta delle Scie Chimiche

La discarica

Questa è la discarica delle farneticazioni degli adepti della Sacra Setta delle Scie Chimiche che sono intervenuti nel mio blog: da buoni fanatici incapaci di fare discorsi sensati, solitamente essi sono in grado di esprimersi solo tramite urla, insulti gratuiti, invettive e proclami deliranti, quindi ho pensato ad un posto dove raccogliere tali rifiuti, per mantenere pulito il resto del blog.


Qui gli amanti del trash avranno di che divertirsi.


alfo / al gr / :Agarthi: / guru bà / barbierbarbier / halkablu












Nota
Gli utenti «alfo» e «al gr» sono in realtà sempre la stessa persona, basta controllare il profilo Blogger: cliccate sul nome di alfo nel primo commento di questo post e appare come profilo Blogger quello, appunto, di al gr
.
Inoltre, come può leggersi nel blog d’o comandante, qui, sempre alfo alias al gr, usa anche lo pseudonimo di «barbierbarbier» su sciechimiche.org.
È questa brava personcina qui, che nel suo primissimo post pubblico, questo, sogna di abbattere con uno Stinger innocui aerei di linea carichi di passeggeri innocenti, e conferma la sua delirante aspirazione qui.
Inoltre, quando nei commenti di questo articolo l'ho informato da dove proveniva l'ennesima castroneria di Straker sulle quote (cioè dal meet-up di Grillo di Trieste), è corso ad iscriversi in quel meet-up usando il nickname di «halkablu» (vedere qui), per continuare a darmi addosso anche lì, nonostante abbia constatato con i suoi occhi che a sparare fregnacce era proprio ’o comandante e non io.
Tant'è che mentre halkablu si prendeva allegramente tonnellate di pesci in faccia nel suddetto meet-up triestino, a lamentarsene su sciechimiche.org era proprio barbierbarbier (qui):

e a Trieste la stessa solfa...anzi...ne parlano eccome,sembra un raduno di debunkers

http://beppegrillo.meetup.com/52/messages/boards/thread/3184579/580/#16391156


che delusione: MA COME SI PUò DERIDERE COSì LE SCIE, IL SIGNORAGGIO COME SE NON
ESISTESSE....NON HO PAROLE!!!...e poi paragonano il tutto ai
rettiliani................................................................................
CHE MISERIE!!!

Tra l'altro faccio notare che il coraggioso multi-nick qui presente, è proprio quello che ha l'enorme faccia di tolla di accusare gli altri di usare più pseudonimi e di nascondersi dietro dei fake, per sembrare molte più persone diverse di quelle che si è in realtà.


Poi se si descrivono i tizi che si comportano così come degli impediti cialtroni, violenti, fanatici, esaltati, incapaci di tenere una conversazione civile, vigliacchi, mentitori, viscidi e ipocriti, si offendono pure...

Mini-aggiornamento (14/04/08)
Altro giro, altro nickname: verificandone il profilo utente, si trova che alfo / al gr / barbierbarbier / halkablu ha nuovamente cambiato identità e ora su Blogger posta come «:Agarthi:», continuando a cercare di rifarsi una verginità e di prendere gli altri per fessi.
Ad onor del vero qualcuno fesso lo riesce a fare, e pure alla grande, nella fattispecie si fa beffe del sempre più sveglio e attento Rosario Marcianò, cui si presenta come un novizio appena giunto dal meet-up di Grillo di Trieste, indirizzato lì proprio, guarda il caso, da halkablu:

@straker
ti ho seguito passo passo nel meetup di grillo di trieste,sotto segnalazione dell'amico halkablu.


[...]

By :Agarthi: at 14 aprile, 2008 09:18

È il bello d’o comandante, convinto com’è di essere così scaltro e geniale da scoprire super-iper-mega-complottoni globali e totali che coinvolgerebbero fior di professionisti preparatissimi nell'inganno che però a lui non la fanno in barba, e poi si fa fregare dal primo trolleggiante cafone di passaggio.


cc




Dopo essersi presentato sul mio blog sfoggiando la bella educazione vista, «cc», convinto che avessi solo eliminato il suo messaggio senza salvarlo, ha avuto la faccia tosta di lamentarsi per essere stato “censurato senza motivo” (qui):

comincia la censura anche quando non si offende nessuno?
bene bene ora si che siamo alla frutta :)
GRANDI!!!!!!

Non contento si è pure andato a lamentare del mio operato sul sito di brag (qui):

Scrive uno che vuole parlare delle scie senza offendere e voi…???leggete pure i primi commenti per capire a che mi riferisco…

scusa ma siete patetici…

Dopo di che, giusto per non farsi mancare niente, è tornato sul mio blog a insozzare di nuovo.



Visto i messaggi che l’“esimio” cc ha lasciato da me, capito qual è per certa gente il concetto di “parlare senza offendere”? Ma naturalmente i “patetici” sono gli altri, mica loro...


Great





Mr.Jones